sabato 5 luglio 2014

Come cani e gatti.


Sembra che Capital City stia offrendo oggi una meravigliosa giornata di sole. Non fa neanche troppo caldo, l’ideale per fare quattro passi.
No, questa volta niente drink da Jimmy, non c’è ancora abbastanza buio per oscurare l’occhietto da brilla. E no, niente shopping in centro: non che abbia prosciugato il conto, solo non ho niente da comprare!
Ho trascorso l’intera mattinata di ieri con Becky, per scegliere un collare per Lentiggini. UNO.
Ne ho comprato uno per ogni singola sfumatura di colore. Non posso permettere che la mia piccoletta indossi lo stesso per due giorni di seguito! E poi deve abbinarsi ai miei vestiti.
Ha fatto bene, la mia supernana, a farmi desistere. In fondo Torquato era tanto carino e coccoloso, ma mai quanto Lentiggini. E poi non fanno collari fashion del diametro del collo di un tasso.

Sai, pare che abbiamo stabilizzato tutti i feriti. Per la cosa delle Terrazze Verdi..

Li avete già mandati a casa?

Beh, quelli che si sono slogati la caviglia fingendo di aver salvato qualcuno dalle macerie quando in verità sono solo scivolati per le scali di casa.. Quelli sì!

No, dai, non ci credo? Ma si può essere tanto idioti ed in cerca di fama?

No, penso solo che non sia tanto virile dire d’essersi rotti un femore inciampando nel tappeto del salotto..

Stiamo allegramente ridacchiando: nonostante tutto troviamo lo spunto per poter scherzare, sempre. È questo che mi fa stare bene, per andare avanti, il non dover pensare ogni singolo momento delle tragedie della gente. Non sono egoista ed insensibile a tal punto, ma dopo turni sfiancanti di quasi diciotto ore no-stop, penso che potrei anche concedermi un po’ di superficialità.
Quella necessaria per distrarci e lasciar scorrazzare la piccola star a quattro zampe per il parco, verso il lago. Ce ne accorgiamo tardi, entrando subito in ansia. Ci agitiamo, per cercare quella piccola combinaguai a pois. Mi è già costata la tappezzeria nuova del Bai Club, non vorrei che andasse ad annaffiare anche i teli di chi riposa all’ombra.

Dopo diversi minuti di ricerca veniamo avvicinate da un tizio. Porca miseria se è figo! Alto, slanciato, muscoloso, intensi occhi verde chiaro e lunghi capelli biondi.
Ci riporta Lentiggini, che era quasi entrata in acqua a fare un bagnetto con le carpe. Per ringraziarlo proponiamo un frappè o un gelato al chiosco.
Ci dice di aspettare una persona, abbiamo tutto il tempo di presentarci e chiacchierare un po’. Parte del flirt selvaggio da città.

Poi arriva un altro ragazzo.
Il SUO ragazzo.
Si baciano sulla bocca per salutarsi.


Forse è meglio tornare alla vita da zitelle in allegra compagnia del cucciolo macchiato.
Grazie, Sweetie, d’avermi preso un cane.
Se fosse stato un gatto sarei entrata nel circolo vizioso della gattara incallita.

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